Un po' di Storia del Costume...

I barbari indossavano una tunica con dei pantaloni dal taglio largo, aborriti dai romani. Questi furono ispirati all’abbigliamento romano, utilizzando però fibre più grezze come la canapa. Anche i Goti e i Longobardi andarono via via assimilando l’abbigliamento romano. Gli scavi, condotti in Francia, hanno permesso di accertare che gli alti personaggi franchi vestivano raffinate vesti di lino.Durante l’epoca carolingia le vesti imperiali erano di una magnificenza estrema, sia il taglio che le stoffe erano importati dal vicino oriente.Dopo l’anno 1000, con la ripresa dei commerci, a causa dell’indebolimento del feudalesimo, anche l’abbigliamento subì delle modifiche e nuove influenze. (Nell'illustrazione: una ricostruzione di un guerriero longobardo)
I contatti con il mondo musulmano erano già iniziati prima dell’XI secolo attraverso la Sicilia e la Spagna, ma le stoffe orientali erano penetrate in occidente solo parzialmente e restavano accessibili solo a pochi. Fondamentali furono le crociate per l’introduzione di nuovi tessuti più raffinati, quali la seta, il damasco e la mussolina e di nuove tecniche di taglio. Gli orientali avevano una superiore abilità manifatturiera e facevano grande sfoggio di articoli lussuosi. E’ in questo periodo che sorsero le prime corporazioni dei sarti; si diffuse tra i nobili la consuetudine di ricorrere a questi artigiani. Nell’XI secolo le brache erano calzoni lunghi fino alla caviglia, fermati da un cordone nell’ orlo superiore; quelle dei nobili erano aderenti alle gambe, mentre quelle delle classi inferiori erano sformate. Le calzamaglie erano aderenti alla gamba, erano di lana o di lino. La lavorazione a maglia iniziò in Inghilterra da Elisabetta I. (Nell'illustrazione: un sacco di bozzoli di seta)
Nella seconda metà del XII secolo il cappuccio, che era una parte del mantello, divenne un elemento a sé.Grazie ai contatti avuti con l’oriente e allo svolgimento di regolari fiere che permisero l’introduzione di nuovi tessuti quali il velluto, il satin, il cammello, lo chiffon, il jersey e la flanella, l’abbigliamento subì una forte evoluzione, si può così iniziare a parlare di moda. Inoltre per la prima volta l’abbigliamento maschile si distingue da quello femminile, avviando uno sviluppo separato. L’abito dell’uomo si accorcia, mentre quello della donna resta lungo. In genere l’abito femminile per quanto riguarda la foggia era meno stravagante di quello maschile. Verso la fine del XII secolo comparve la crespine, una sorta di reticella che lasciava vedere i capelli femminili, ciò suscitò un certo scalpore, dato che nelle epoche precedenti era considerato immorale lasciar vedere i capelli.Tra il 1380 e il 1450 nel nord Europa e più tardi in Italia si affermò la houppelande, la veste degli uomini più autorevoli e più abbienti, di cui parla anche Chauser. Questo abito, lungo, foderato con maniche molto ampie, divenne poi l’abito prediletto da uomini e magistrati...